Gesù nel confessionale…

È Gesù nel confessionale!Dal Diario di Santa Faustina Kowalska – N. 1602

Oggi il Signore mi ha detto:  «Figlia, quando ti accosti alla santa confessione, a questa sorgente della Mia Misericordia, scendono sempre sulla tua anima il Mio Sangue ed Acqua, che uscirono dal Mio Cuore e nobilitano la tua anima.

Ogni volta che vai alla santa confessione immergiti tutta nella Mia Misericordia con grande fiducia, in modo che io possa versare sulla tua anima l’abbondanza delle Mie grazie.

Quando vai alla confessione, sappi che Io stesso ti aspetto in confessionale,
Mi copro soltanto dietro il sacerdote, ma sono Io che opero nell’anima.

Lì la miseria dell’anima s’incontra col Dio della Misericordia. Dì alle anime che da questa sorgente della Misericordia possono attingere le grazie unicamente col recipiente della fiducia.

Se la loro fiducia sarà grande, la Mia generosità non avrà limiti. I rivoli della Mia grazia inondano le anime umili. I superbi sono sempre nell’indigenza e nella miseria, poiché la Mia grazia si allontana da loro e va verso le anime umili».


La foto è stata scattata ad un quadro, esposto nell’atrio del convento di Plock, 
rappresenta la spiegazione che Gesù diede a Santa Faustina (contenuta nel Diario) riguardo al Sacramento della Riconciliazione, ossia, nel confessionale c’è Gesù in persona.   (Fotografia di MariaPia Bonapace) È possibile richiedere copie del santino “Gesù nel confessionale” al numero telefonico 0461-234434; oppure all’indirizzo E-mail: rivista[AT]adim.it. (sostituisci [AT] con @)

LA PREPARAZIONE ALLA CONFESSIONE
1. OCCORRE PREPARARE LA CELEBRAZIONE
Come per tutti gli altri sacramenti, anche la celebrazione della Riconciliazione richiede un contesto di preghiera, di lode a Dio, di contemplazione. Troppo spesso viene ridotta a delle cose da dire e da fare, senza una preparazione spirituale nella preghiera, con il rischio di confessarsi molto male, perché tutta l’attenzione e posta sul nostro IO (e i suoi peccati) e non su DIO (e sulla sua misericordia). Questo ci blocca nella vergogna e nel disagio!
Perciò inizio la PREPARAZIONE ALLA CONFESSIONE con un momento personale di preghiera, rivolgendo a Dio il mio bisogno di essere amato da Lui, lodandolo perché Lui è misericordia infinita e gratuita (non ho fretta di iniziare subito a fare l’indagine dei miei peccati!).

Questo primo momento richiede una preghiera di lode e di benedizione a Dio (si può saggiamente usare un salmo o una preghiera personale).
Questo primo momento è chiamato nella tradizione biblica della Chiesa CONFESSIO LAUDIS;

per prima cosa confesso, proclamo la bontà di Dio per me.
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Occorre prepararsi con l’atteggiamento interiore: è un momento di preghiera, di incontro con Dio. Dopo aver proclamato la bontà del Signore, si professa che questa bontà oggi è per me.

Credo che Dio ama me, perdona me, con tutte le mie miserie e infedeltà. Si proclama l’amore di Dio per me.

…Avere l’umiltà di chi sa di essere un “dis-graziato” che sarà “graziato”.

Per questo con fiducia a Dio si apre il cuore, senza vergogna e a Lui si confessa il nostro peccato e il nostro dolore per esserci separati da Lui.

Chiamiamo questa professione di fede CONFESSIO FIDEI:

Signore, in questo sacramento celebro la tua fedeltà per me!
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A questo punto, confronto la mia vita con il Signore Gesù.

E’ il momento che tradizionalmente viene detto ESAME DI COSCIENZA:

leggo la mia vita ALLA LUCE DEL VANGELO!

(Com’è la mia vita rispetto a quella di Gesù, che è il mio punto di riferimento, l’unico modello? Vivo secondo la mia dignità di figlio di Dio? … E individuo le mie distanze da Lui).

Verifico ciò che normalmente vivo, nei miei atteggiamenti più profondi … se vivo con la coscienza di essere figlio di Dio!

Mi chiedo se nella normalità del mio agire vivo in relazione a Dio, con fiducia e carità, o vivo come se Dio non esistesse…

Il problema non è tanto cosa faccio, ma con che cuore, con che intenzione. Magari non ci capiterà di fare peccati gravi, magari eviteremo di fare il male, ma la questione è se sto facendo il bene, tutto il bene che Dio mi offre?

La verifica di vita la chiamiamo CONFESSIO VITAE,

cioè dico davanti a Dio com’è la mia vita.
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Dopo aver lodato Dio, dopo avergli chiesto il perdono, dopo aver verificato la mia vita alla luce del Vangelo, occorre esprimere il SINCERO PENTIMENTO E SERIO PROPOSITO DI CAMBIARE VITA, come mia risposta al perdono che gratuitamente Dio mi offre e come segno della mia adesione a Lui.

Il proposito deve essere un gesto reale con cui la mia vita si impegna a rinnovarsi nella fedeltà Dio.

Sarebbe fruttuoso che ogni penitente individuasse la penitenza-proposito che ritiene opportuna per il proprio cammino spirituale e la verifichi in confessione, con il sacerdote.

Come si può notare

1. LA QUALITA’ DELLA CELEBRAZIONE DELLA CONFESSIONE ….dipende moltissimo da come è stata vissuta la preparazione.

a. Se non ci si prepara bene, con calma e disponibilità, se non si prega … è difficile credere che stiamo celebrando la misericordia di Dio per noi.
b. Se spesso si fa fatica a confessarsi è perché manca totalmente questa pazienza nel preparare il sacramento e si salta subito ad una veloce verifica della nostra vita, individuando non ciò che è peccato, ma ciò che ci crea disagio; e con difficoltà si comprende il significato e tutta la bellezza della celebrazione.
c. E’ possibile celebrare esternamente il sacramento, ma senza la preghiera e la fiducia in Dio. Per questo spesso affiora la disaffezione, la vergogna, il senso di scrupolo e del precetto, la paura di essere giudicati, il peso per un sacramento che non ci da’ gioia. Per questo poi nella vita facciamo fatica a perdonare e a dare misericordia!

2. COME CELEBRARE IL SACRAMENTO

– Accostarsi con atteggiamento di fede, iniziando a lodare e ringraziare per i doni che ho ricevuto … “vorrei ringraziarti Signore per questo …” (confessio laudis).
– chiedo perdono per i doni che non ho saputo accogliere e per gli atteggiamenti di rifiuto che volontariamente ho assunto verso il Signore e i miei fratelli (confessio vitae)
– chiedo al Signore che mi aiuti nel mio cammino di fede e individuo un proposito-penitenza per rimediare e rafforzare in me la vita spirituale: la penitenza, che scelgo o mi viene proposta dal sacerdote, è segno del mio impegno di conversione e di riparazione del male compiuto (confessio fidei).
– ascolto con fede a e attenzione le indicazioni del sacerdote come orientamenti per il mio cammino di fede (consiglio spirituale)
– chiedo perdono al Signore con una preghiera penitenziale (preghiera penitenziale)
– ricevo dal sacerdote l’ASSOLUZIONE DEI PECCATI: è il momento centrale della celebrazione sacramentale, in cui Lo Spirito Santo, mi rinnova nel perdono di Dio. MI VIENE RESTITUITA GRATUITAMENTE LA MIA DIGNITÀ DI FIGLIO DI DIO, sono ancora creatura nuova, capace di fare il bene e di vivere secondo il cuore di Dio.
– dopo la confessione, mi fermo brevemente per ringraziare il Signore per la sua bontà infinita che mi ha donato.

3. ALCUNI SUGGERIMENTI PER LA CELEBRAZIONE

– Trovare un momento dedicato alla celebrazione della mia confessione. Un momento che mi permetta di fare le cose bene, senza fretta, con un reale spirito di preghiera. Celebrata così, la confessione è fruttuosa.
– Creare nel nostro cammino spirituale un RITMO PENITENZIALE valorizzando il dono di essere in comunione con Dio (e quindi posso serenamente fare la comunione, se la mia vita è normalmente fedele a Lui).  Quando mi accorgo di gravi distanze da LUI, prima di accostarmi alla comunione, al più presto, celebro il sacramento della riconciliazione.
– Un aiuto significativo per la fedeltà al mio ritmo penitenziale, sono le CELEBRAZIONI COMUNITARIE DELLA RICONCILIAZIONE, che vengono proposte durante l’anno alla comunità. Sono infatti occasioni privilegiate da valorizzare.
– Con onestà evitare i pretesti: “faccio sempre gli stessi peccati” (infatti la piccola goccia che cade sempre sulla stesso punto della roccia crea della voragini). .. “Non miglioro mai” (proprio per questo ho bisogno di Dio!). La confessione non è il nostro sforzo di migliorare, ma si va a ricevere, come persone povere e bisognose, la grazia del Signore. Abbiamo bisogno del suo amore!