Il posto più importante tra le forme di devozione alla divina misericordia rivelate a Suor Faustina è occupato dalla FESTA. La prima volta chè Gesù le ha parlato dell’istituzione di questa festa fu a Plok (Polonia) nel 1931 quando le disse:”Io desidero che vi sia una festa della Misericordia: voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia”. (Diario, Q. I, p.26).
La scelta della prima domenica dopo Pasqua, indica un forte legame tra il mistero pasquale della redenzione e il mistero della Divina Misericordia. Questo legame è sottolineato ulteriormente salla Novena alla Divina Misericordia, che precede la festa e incomincia il Venerdì Santo e durante la quale si recita la Coroncina.
La festa è un tempo di grazia per tutti gli uomini. “Desidero – ha detto Gesù – che la festa della Misericordia sia riparo e rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori.(Diario, Q. II, p.267) “Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa passione. Concedo loro l’ultima tavolozza di salvezza, cioè la festa della Mia Misericordia. Se non adoreranno la Mia Misericordia, periranno per sempre”(Diario, Q. II, p.345).
Straordinarie promesse sono state legate a questa festa da Gesù stesso:
- “In quel giorno chi si accosterà alla sorgente della vita questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene (Diario, Q. I, p.132)
- “In quel giorno sono aperte le viscere della mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia (Diario, Q. II, p.267)
- “Nessun’anima abbia paura di accostarsi a me, anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto” (Diario, Q. II, p.267)
Per ottenere questi grandi doni bisogna adempiere alle condizioni della devozione alla Divina Misericordia:
- Fiducia nella bontà di Dio
- carità attiva verso il prossimo
- essere in stato di grazia (dopo la confessione)
- ricevere degnamente la comunione eucaristica
“Nessuna anima troverà giustificazione finché non si rivolga con fiducia alla Mia Misericordia e perciò la prima domenica dopo Pasqua deve essere la Festa della Misericordia e i sacerdoti in quel giorno debbono parlare alle anime della Mia grande ed insondabile misericordia (Diario, Q. II, p.227).