La stessa Suor Faustina dichiarava di aver scritto il Diario per ubbidire ad una esplicita raccomandazione ricevuta da Gesù, dietro esplicito ordine ricevuto dai suoi confessori (Don M. Sopocko e Padre G. Andrasz S.J.) e su autorizzazione dei Superiori; e questo, come lei stessa specificò più volte, la confermava essere nella volontà di Dio.
Con questo scritto Suor Faustina desiderava far conoscere agli uomini la bontà e la misericordia del Signore ed è evidente che la Serva di Dio contava sull’eventualità che il suo Diario venisse stampato ” a consolazione delle anime “; nei suoi intendimenti, però, ella desiderava che ciò avvenisse dopo la sua morte e non pensava che il Diario fosse destinato alla lettura da parte di un gran numero di persone, in ogni caso non quando lei fosse ancora in vita. Per questo si risolse fermamente di scriverlo di nascosto dalle sue consorelle, la qual cosa è dimostrata in maniera evidente dalle improvvise interruzioni, dalle frasi non ultimate in vari punti dell’opera.
Dalle lettere di don M. Sopocko apprendiamo anche di altre ragioni per cui fu scritto il Diario, grazie alle quali ci è dato, oggi, di poterlo meditare: poiché il confessore di Suor Faustina era professore in seminario, non aveva tempo per lunghe confessioni su argomenti di tale entità e la ricchezza delle vicende spirituali della Serva di Dio era troppo grande per poter essere trattata in confessionale senza attirare l’attenzione di terze persone; egli raccomandò quindi a Suor Faustina di scrivere quello che riteneva volontà del Signore e di mostrarglielo di tanto in tanto.
L’ argomento del Diario
La Serva di Dio annotava “a caldo” sul Diario le sue esperienze mistiche e le grazie straordinarie connesse. La sua attenzione si concentra principalmente sui problemi della vita interiore e del suo rapporto con Dio.
Molto spazio e particolare cura sono dedicati ai Suoi insegnamenti, alle Sue ispirazioni, alle Sue raccomandazioni. Talvolta, ma solo eccezionalmente, Suor Faustina accenna ad avvenimenti della vita quotidiana. In alcune pagine troviamo le sue elaborazioni e riflessioni in seguito a meditazioni o conferenze, in altre la semplice annotazione degli argomenti trattati in tali occorrenze da vari sacerdoti.
In parecchie pagine incontriamo composizioni in versi, con le quali la Serva di Dio tenta di esprimere in maniera più incisiva i suoi sentimenti verso Nostro Signore. Sono poesie che hanno il carattere della dichiarazione personale del suo amore e della sua nostalgia per Dio. Vi esprime in prevalenza la sua adorazione, il suo amore ed il desiderio ardente di una totale unione col Creatore.
Avendo scritto senza un piano stabilito in precedenza, oltre agli argomenti di cui si è detto, ella inserisce talvolta, ma in misura molto limitata, accenni al luogo dove vive, al lavoro che fa ed allo stato della sua salute. Poiché scrive unicamente per il suo confessore, non si preoccupa della forma, non bada allo stile del testo, non fa caso alla mancanza di punteggiatura o di altri segni ortografici e non si preoccupa neppure degli errori. Anche in questi aspetti, il testo stesso rivela la straordinaria semplicità dell’autrice.
Dal Diario emerge altresì il carattere di Suor Faustina; sentimentale, ma tenuta a freno dalla volontà, senza istruzione ma enormemente prudente e dotata di una sana valutazione delle cose, soggetta a varie difficoltà, ma mai incline alla depressione psichica o al nervosismo di fronte alle sconfitte. Sottomessa alla volontà di Dio e piena di fiducia nella Divina Misericordia, così come ha vissuto unita a Lui, così allo stesso modo di Lui e per Lui ha scritto.