L’immagine

Porgo agli uomini il recipiente, col quale debbono venire ad attingere le grazie alla sorgente della misericordia. Il recipiente è questa immagine con la scritta: Gesù, confido in Te (Q. I, p. 140). Attraverso questa immagine concederò molte grazie alle anime, perciò ogni anima deve poter accede ad essa (Q. II, p. 227).   Divina MisericordiaFondamentale nella devozione alla Divina Misericordia, nelle forme trasmesse da suor Faustina, è il quadro rappresentante Gesù Misericordioso. La sua origine è legata alla visione avuta da suor Faustina il 22 febbraio 1931, nel convento di Plock: “La sera, stando nella mia cella, vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido. (…)Dopo un istante, Gesù mi disse:

“Dipingi  un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù confido in Te! Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra cappella, e poi nel mondo intero ” (Q. I, p. 26)”.
Caratteristici per questa immagine di Gesù sono i ” due grandi raggi “. Cristo alla domanda sul loro significato, ha risposto: il raggio pallido rappresenta l’Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime.. Entrambi i raggi uscirono dall’intimo della Mia misericordia, quando sulla croce il Mio Cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia (Q. I, p. 132).

Il soggetto del quadro, come ha notato il confessore di suor Faustina don M. Sopocko, si lega strettamente alla liturgia della seconda domenica di Pasqua (festa della Misericordia). La Chiesa legge in quel giorno il Vangelo secondo san Giovanni sull’apparizione di Cristo risorto nel Cenacolo e sull’istituzione del sacramento della penitenza: ” La sera di quel giorno, il primo della settimana, (…) Gesù venne, stette in mezzo e disse: ” Pace a voi! E ciò detto mostrò ad essi le mani e il fianco. (…) Egli disse di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me anche io mando voi”. E ciò detto alitò su di essi e disse: ” Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi… ” (Gv 20,19-23). il quadro mostra dunque il Cristo risorto che porta la pace, la remissione dei peccati… al prezzo della propria passione e morte in croce, le cui tracce porta sul Suo corpo e come segno della propria identità le mostra ai discepoli.I raggi del sangue e dell’acqua provenienti dal Cuore trafitto (invisibile nel quadro), le ferite sulle mani e sui piedi, richiamano gli avvenimenti salvifici del Venerdì Santo, che san Giovanni così ha testimoniato: ” portando lui stesso la croce, si diresse verso il luogo detto del Cranio, (…) dove crocifissero lui ” (Gv 19,17-18). E poi: ” Giunti a Gesù, vedendolo già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli trafisse il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue ed acqua ” (Gv 19,33-34).

Così dunque il quadro di Gesù Misericordioso unisce i due fatti, che così chiaramente testimoniano il Suo insondabile amore per gli uomini, per ogni uomo. La risposta migliore a questo amore di Dio sono le parole poste nella parte inferiore del quadro: ” Gesù, confido in Te “.

Gesù ha legato al culto dell’immagine della Misericordia la promessa dell’eterna salvezza quando già nella prima visione disse: L’anima che venererà questa immagine, non perirà (Q.I, p. 26). Ha promesso inoltre la vittoria sui nemici dell’anima e la salvezza, grandi progressi sulla via della perfezione cristiana, una morte felice e ogni grazia salvifica e beni temporali, se con fiducia saranno chiesti a Gesù davanti a questa immagine da persone misericordiose.

Nella devozione l’immagine del Gesù Misericordioso svolge un doppio ruolo:

  1. Per Gesù il ruolo di strumento per mezzo del quale Egli dona le grazie; per gli uomini il ruolo di strumento per attingere grazie alla sorgente della Misericordia.
  2. L’immagine per espressa volontà di Gesù deve essere un segno che ricordi la Sua richiesta di fiducia e di pratica della misericordia verso il prossimo: Per mezzo di questa immagine concederò molte grazie alle anime, essa deve ricordare le esigenze della Mia misericordia, poiché anche la fede più forte, non serve a nulla senza le opere (Q.II, p. 278). In un altro momento Gesù ha espresso il desiderio che coloro che venerano la divina Misericordia, compiano almeno un atto di carità al giorno verso il prossimo: con l’azione, la parola o la preghiera. Se un’anima non pratica la misericordia in qualunque modo, non otterrà la Mia misericordia nel giorno del giudizio (Q. IV, p. 439). Queste parole di Gesù sono come un’eco del suo Discorso della Montagna;” Beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia ” (Mt 5,7).
    Da qui deriva ” la conseguenza pratica, chiara e molto importante: Gesù aspetta e chiede che la preghiera fiduciosa davanti a questa immagine sia unita con l’esame di coscienza: come abbiamo risposto alle esigenze di Cristo, per fare almeno un’azione di misericordia al giorno” (don I. Ròzcycki).
    Già molte anime sono state attirate al Mio amore da questa immagine – ha detto Gesù a suor Faustina -. La Mia misericordia agisce nelle anime tramite quest’opera (Q. V, p. 458).
    Oggi ho visto la gloria di Dio che si propaga da questa immagine. Molte anime ricevono grazie, benché non ne parlino ad alta voce. Sebbene le sue vicissitudini siano di vario genere, Iddio ottiene gloria per suo mezzo e gli sforzi di Satana e degli uomini malvagi si infrangeranno e verranno annientati. Nonostante la rabbia di Satana, la divina misericordia trionferà sul mondo intero ed avrà il culto di tutte le anime (Q. VI, p. 588>.    Molte anime ricevono grazie, benché non ne parlino ad alta voce. Sebbene le sue vicissitudini siano di vario genere, Iddio ottiene gloria per suo mezzo e gli sforzi di Satana e degli uomini malvagi si infrangeranno e verranno annientati. Nonostante la rabbia di Satana, la divina misericordia trionferà sul mondo intero ed avrà il culto di tutte le anime (Q. VI, p. 588).